«Una situazione del vigneto al momento buona; una fioritura iniziata in ritardo al Centro-Nord che determinerà una raccolta posticipata di circa una settimana». È il sunto sull’andamento climatico-vegetativo della prossima vendemmia stilato da Assoenologi, Ismea e Unione Italiana Vini (Uiv) presentato oggi a Roma.
«Sul piano qualitativo – cita il report – la situazione del vigneto è generalmente buona, con livelli di anomalie legate alle piogge (scarse o grandigene) a oggi ancora circoscritte, mentre le gelate hanno arrecato danni nelle regioni del Nord Italia, Toscana, Sardegna, Umbria e sul versante Adriatico fino al foggiano. Un danno determinato delle gelate pasquali, solo parzialmente rientrato, che influirà sulla raccolta pur con importanti differenze tra zone e vigneti».
Andando nell’analisi per regioni, il report afferma che «nella zona occidentale del Veneto, dopo una primavera che ha visto un ritorno di freddo e presenza di gelate sparse, il germogliamento è stato ritardato anche di 15 giorni. Ad oggi questo ritardo si assesta tra i 7/10 giorni. La partenza del ciclo vegetativo nell’area orientale è avvenuta sempre in ritardo rispetto alla scorsa annata. Durante il primo periodo del ciclo vegetativo si sono avute abbondanti precipitazioni e temperature sotto la media stagionale, in alcune zone l’abbondante umidità ha provocato attacchi di malattie fungine. La situazione meteo si è poi stabilizzata e dal mese di maggio le temperature sono risalite a valori normali».
«Nei mesi di maggio e giugno il passaggio di perturbazioni ha creato fenomeni atmosferici anche di intensità, colpendo a macchia di leopardo il territorio del Veneto Centro Orientale, con grandinate che in zone molto limitate hanno determinato perdite di produzione significative – continua il report -. Attualmente la maturazione delle uve precoci, anche a seguito delle temperature attuali, è prevista tra fine agosto e primi di settembre con un ritardo di 10-15 giorni circa rispetto alla vendemmia 2020. Si evidenzia una diminuzione di grappoli sulle varietà precoci (Pinot, Chardonnay) mentre per la varietà Glera il numero di grappoli, che risultano essere molto allungati e spargoli, rispecchia la media».