È una sentenza che fa storia quella deposita nei giorni scorsi dalla Corte di Cassazione di Venezia che ha respinto il ricorso proposto dai due imputati Guglielmo Corsi e Andrea Vesentini, riguardo alla condanna a 6 anni e 8 mesi di reclusione pronunciata nel 2017 dalla Corte d’Appello di Venezia per l’omicidio, 12 anni fa, di Nicola Tommasoli. Ai complici Federico Perini e Nicolò Veneri erano stati invece comminati 11 anni e 1 mese, mentre all’altro correo Raffaele Dalle Donne erano stati inflitti 7 anni e 5 mesi. Un delitto avvenuto per avvenuto per «futili motivi», una sigaretta negata, ma che sfociò in un’aggressione in pieno centro a Verona da parte di un gruppo di ventenni vicini all’estrema destra.
La Cassazione ha definitivamente sentenziato che tutti e cinque sono colpevoli: «L’azione violenta è stata unitaria, collettiva, di gruppo, non soltanto perché contemporanea e concomitante, ma anche perché i singoli autori non si sono limitati ad aggredire un’unica persona, ma hanno indirizzato la propria violenza anche nei confronti degli altri giovani del gruppo casualmente incontrato, e divenuti oggetto di una inattesa ed incontrollabile manifestazione di brutalità e sopraffazione».
Per questo i giudici della quinta sezione penale affermano nella sentenza depositata un principio di diritto, «in tema di concorso di persone nel reato di omicidio preterintenzionale», che vale «nel caso in cui le aggressioni siano multiple e contestuali, nel tempo e nello spazio, ai danni di più vittime (una soltanto delle quali deceda per effetto delle percosse e/o lesioni subìte)». Il contributo al delitto «può consistere nell’agevolazione dell’aggressione contro la vittima, in ragione della superiorità numerica e della concomitante condotta dei concorrenti di neutralizzazione delle difese altrui (concorso materiale), e nel rafforzamento del proposito criminoso dell’esecutore, che si senta spalleggiato ed incoraggiato dalla concomitante azione degli altri (concorso morale)».
Passano così in giudicato le condanne a carico di Corsi e Vesentini, che oggi hanno rispettivamente 31 e 32 anni. Secondo quanto accertato dai vari processi, la notte del 1° maggio 2008 i cinque ventenni erano «intenzionati a recarsi in discoteca, ma privi di denaro», quando incrociarono per strada Andrea Csontala. Corsi gli chiese una sigaretta e, al suo rifiuto, lo colpì con un pugno al volto, mentre Vesentini lo tratteneva per il codino. In quel momento stavano transitando altri due giovani: Edoardo Cazzarolli venne buttato a terra da Dalle Donne e appunto Tommasoli, allora 28 enne, che fu aggredito a morte da Perini e Veneri.