“Sogno di un uomo ridicolo – ballata per il terzo millennio”. È un omaggio a Fedor Dostoevskij, bicentenario della nascita del grande scrittore russo, lo spettacolo ideato ed interpretato da Andrea Castelletti in scena al Teatro Modus di Verona, mercoledì 11 gennaio alle 21 (con repliche giovedì 12, venerdì 13 e sabato 14 sempre alle 21).
Un concerto sconcertante di parole e musiche che si fa riflessione appassionata e profonda, in una narrazione sospesa tra fiaba e psicanalisi su un testo scritto un centinaio di anni fa da Dostoevskij su un mondo che si è condannato alla sofferenza, auto-recluso e costretto in una metaforica camicia di forza.
Tutte le musiche dello spettacolo sono tratte dagli album del quintetto The Pirate Ship.
Lo spettacolo è l’adattamento teatrale – in forma di talking blues ma su musiche non blues – dell’omonimo racconto di Dostoevskij. Un uomo che non accetta né si ritiene accettato dalla società arriva al punto da sentirsi ridicolo. Oramai indifferente a tutto, una notte vive un sogno rivelatore che lo porta ad una sua visione della verità.
Il racconto, scritto nel 1876 ma che appare incredibilmente pensato per il lettore dei nostri giorni, si rivolge alla società intera, denunciandone i vizi che la allontanano da quell’idea di felicità fondata semplicemente sulla benevolenza e solidarietà, anziché su avidità ed egoismo. Un’idea di felicità che ci riporta al messaggio di puro amore, al di là di ogni religione e prima di ogni potere.