«Una mazzata, ad appena due settimane dall’inizio della vendemmia: per quanto limitati, i danni provocati dal nubifragio di domenica pomeriggio lasceranno strascichi pesanti». A fare il punto della situazione è il presidente di Cia Verona, Andrea Lavagnoli, che nella mattinata di lunedì ha compiuto un giro di sopralluogo in provincia.
«Ho parlato stamattina con il presidente del Consorzio di tutela della Valpolicella, Christian Marchesini, e i vigneti colpiti rappresentano il 3% del totale. Certamente per le aziende che fanno parte di quella percentuale è un danno tremendo, sia per quest’anno che per il prossimo: a loro va tutto il nostro sostegno e la nostra solidarietà. Ma, ripeto, i danni sono circoscritti».
L’area è quella dell’Amarone della Valpolicella, una zona vitivinicola prestigiosa. «Qui – sottolinea Lavagnoli – l’uva viene raccolta in cassetta: i grappoli devono essere sani, perfetti. Certamente il nubifragio di domenica pomeriggio avrà ripercussioni sulla vendemmia, il cui avvio è previsto tra due settimane. Come Cia Agricoltori Italiani stiamo monitorando comunque anche le altre produzioni colpite: le orticole a campo aperto, le piante da frutto. E c’è il tema del verde urbano, con alberi crollati a terra o sulle auto».
«La preoccupazione più grande -conclude il presidente Lavagnoli- è che l’ondata di maltempo non si sia esaurita. Le previsioni non sono buone e c’è il rischio di dover subire altri danni».