Si aggiravano a piedi lungo il perimetro di un vasto deposito di auto di grossa cilindrata in via Olanda a Verona i due cittadini moldavi che, ieri sera, sono stati fermati e denunciati dagli agenti delle Volanti della Questura di Verona. Ad allertare il 113, la segnalazione alla Centrale Operativa da parte di una persona che transitava nella zona.
Arrivati sul posto, gli agenti hanno proceduto al controllo di entrambi gli stranieri che si aggiravano a piedi, a tarda sera, in una zona di esclusiva vocazione industriale e a ridosso di un’area parcheggio già presa di mira più volte in passato da saccheggiatori di pezzi di auto di pregio. All’interno del veicolo con il quale avevano raggiunto la zona, i poliziotti hanno trovato numerosi strumenti atti allo scasso, alcuni dei quali finemente e artigianalmente prodotti, generalmente utilizzati nell’estrazione degli apparecchi di navigazione satellitare installati nelle plance dei veicoli. Oltre a questi, sono stati rinvenuti cacciaviti, forbici per recidere cavi elettrici, un taglierino ed una tronchese di grosse dimensioni. I cittadini stranieri, rispettivamente di 31 e di 55 anni, sono stati denunciati per possesso ingiustificato di chiavi alterate o grimaldelli. Le ulteriori verifiche effettuate in Questura hanno consentito di appurare i numerosi precedenti per reati contro il patrimonio a carico di entrambi ed il più giovane dei due era destinatario di un ordine per la carcerazione emesso dalla Procura Generale della Repubblica di Venezia il 24 maggio dello scorso anno.
L’uomo, condannato per reati contro il patrimonio commessi in passato tra le province di Verona e Brescia, dovrà scontare 1 anno, 10 mesi e 4 giorni di reclusione. In virtù di tali riscontri il 31enne è stato condotto in carcere a Padova.