Il consigliere comunale del Pd veronese, Federico Benini, va all’attacco della situazione debitoria Amia, la municipalizzata del Comune di Verona che si occupa di igiene ambientale.
«La situazione in Amia è quanto meno curiosa: il settembre scorso, dunque ancora sotto la gestione Miglioranzi, Amia aveva acquistato da un fornitore di Padova due mezzi autospurgo nuovi di zecca per la bellezza di 616 mila euro. Nell’ambito della campagna straordinaria di pulizia delle caditoia a Parona, Avesa, Quinzano e Santa Maria in Stelle appena lanciata dall’assessore Padovani e dal nuovo presidente Tacchella, si vedono però circolare in questi giorni soltanto mezzi di ditte terze. Come si spiega? Perché Amia non sta utilizzando i propri mezzi?», si chiede Benini che sul tema annuncia un’interrogazione urgente al sindaco Federico Sboarina. «Appare evidente che il mancato utilizzo dei mezzi creerebbe all’azienda un doppio danno: da una parte la mancata valorizzazione dell’investimento, dall’altra l’aggravio di costi da sostenere per ingaggiare una ditta specializzata – continua il consigliere e capogruppo del Pd -. Sarebbe sorprendete scoprire che Amia non può utilizzare i mezzi autospurgo perché sprovvista dei titoli necessari a svolgere questo tipo di attività. Attendiamo comunque le risposte ufficiali. Certo è che con 616 mila euro di valore fermo in magazzino e quasi 1,8 milioni di rosso in bilancio appaiono giustificate le rimostranze dei sindacati sulla mancanza di dialogo e di strategia dell’azienda».
