«Non si è mai visto un assessore dare le dimissioni per una giunta un po’ animata e su una delibera da 40 mila euro, pertanto il sindaco è chiamato a spiegare che cosa sia accaduto realmente e fino a che punto Rando e Bassi abbiano alzato i toni. Soprattutto da parte di quest’ultimo sarebbero volate parole grosse all’indirizzo dell’ormai ex collega».
Lo chiede andando politicamente all’attacco Michele Bertucco, consigliere comunale di Verona e Sinistra in Comune, intervenendo poche ore dopo le dimissioni dell’assessore Andrea Bassi dalla giunta comunale scaligera. «La gestione dello scontro da parte dei partiti di maggioranza è stata da manuale: il sindaco si è chiuso nel suo barilotto tornando a recitare la parte del pesce in barile, appunto; Verona Domani ha immediatamente mollato Bassi per non entrare in contrasto con chi le tende il cibo mentre la Lega attende sorniona che si calmino le acque per raggiungere il proprio obiettivo – va giù duro Bertucco -. Una cosa è certa: complice la mancanza di polso del sindaco, ogni occasione è buona per i componenti di questa disgraziata maggioranza che governa la città da quasi 5 anni per creare scompiglio».
«È chiaro a tutti che Fratelli d’Italia è in contrasto con la Lega a Verona. Quindi, il candidato sindaco del centro destra, se sarà unitario, verrà imposto con una decisione dei livelli nazionali dei partiti senza tener in conto della specifica situazione veronese. Con la civica Verona Domani resta alla finestra per capire quale sarà il carro vincente. Da tutto questa confusione è la città ad uscirne ammaccata e indebolita nella credibilità», conclude Bertucco.