«Il sindaco scarica la soluzione delle esondazioni in numerosi quartieri della città su Acque Veronesi, società di gestione degli acquedotti e delle fognature, che a sua volta scarica sul Consiglio di Bacino Aato che a sua volta scarica sul Ministero competente in nome di un fantomatico “piano strategico di adeguamento delle reti fognarie comunali” di cui non è dato di sapere nulla».
Lo denuncia oggi Michele Bertucco, consigliere comunale di Verona e Sinistra in Comune, intervenendo sul nodo degli allagamenti e delle esondazioni delle fognature in città: «È uno scaricabarile della vergogna, e intanto i cittadini veronesi si bagnano fino alle ginocchia ad ogni acquazzone. Rispetto le competenze di tutti, ma non si può negare che amministrazione comunale, società di gestione ed ente di bacino sono governati dalla medesima cordata politica di centro destra. Il dato di fatto è che tale cordata non è in grado di rispondere alle criticità della città e ciascuno si limita a spostare le responsabilità sul soggetto più vicino».
«Al contrario, serve un piano ben preciso per prevenire e risolvere le numerose situazioni a rischio, un piano dove ciascuno si prenda finalmente le proprie responsabilità – dice Bertucco -. Figurarsi che dopo una settimana non mi è stato ancora fornito il contratto stipulato dal Comune di Verona con Acque Veronesi per la gestione della rete delle acque e con Amia per quanto riguarda la manutenzione delle caditoie. Di certo c’è che quel contratto è scaduto a fine 2019 e da più di 6 mesi si viaggia in regime di proroga. Questa è dunque l’occasione per fissare regole e responsabilità precise nell’assolvimento dei compiti e dei servizi che devono assicurare la corretta raccolta e gestione delle acque meteoriche con investimenti adeguati ma anche con una manutenzione puntuale».