Ad una studentessa rifugiata in Zambia, originaria del Congo, è stata assegnata la borsa di studio bandita dall’Università di Verona nell’ambito di Uni-Co-Re 4.0. Si tratta della quarta edizione del progetto di corridoi umanitari per studentesse e studenti rifugiati promosso dalla rete formata dall’Alto commissariato Onu per i Rifugiati e 32 università italiane del manifesto università inclusiva, unitamente a partner a livello nazionale e locale.
Con l’avvio del prossimo anno accademico la studentessa, selezionata per merito e motivazioni tra 18 candidati, frequenterà il corso di laurea magistrale internazionale in Molecular and medical biotechnology. Preparati e motivati anche gli altri cinque candidati risultati idonei a sostenere l’intervista orale che avevano fatto richiesta di iscrizione, oltre che per Molecular and medical biotechnology, per Data science e linguistics.
«L’ateneo – dichiara il Magnifico Rettore Pier Francesco Nocini – conferma il suo ruolo di testimone attivo nell’accogliere, includere e cooperare al fine di contribuire al miglioramento della qualità di vita delle persone e alla formazione delle giovani generazioni».
Rifugiate e rifugiati portano con loro un bagaglio di competenze, conoscenze, forza e determinazione che arricchisce le comunità ospitanti, diventando risorsa preziosa per la società e per il bene comune. Tuttavia, secondo i dati 2021, soltanto il 5% dei rifugiati ha accesso all’istruzione universitaria, a fronte di una media pari al 38% a livello globale.