Martedì 4 settembre la Polizia di Stato ha dato esecuzione alla misura del “divieto di avvicinamento” emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari, Luciano Gorra, nei confronti di C. M., ventenne veronese. Sulla base delle risultanze investigative raccolte, il giovane è risultato gravemente indiziato del reato di stalking, avendo posto in essere condotte volte a molestare la donna con la quale aveva intrattenuto una relazione sentimentale che era però terminata.
Dopo l’interruzione del fidanzamento per volontà della ragazza, l’uomo aveva assunto atteggiamenti minacciosi e violenti con allarmante frequenza, generando nella vittima un comprensibile stato d’ansia: C.M., infatti, aveva minacciato la ex fidanzata di ucciderla, di spaccarle la faccia, di bucarle la testa con un trapano e di sfregiarla con l’acido. A seguito di tali minacce, la giovane si era abituata a portare nella borsetta uno spray al peperoncino nel timore di incontrarlo per la strada. La gravità delle intimidazioni e l’attività della locale Squadra Mobile, finalizzata a riscontrare le dichiarazioni rese dalla vittima in sede di denuncia, ha consentito al Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Verona di emettere il provvedimento del divieto di avvicinamento nella stessa giornata in cui era stato richiesto dal Pubblico Ministero, Beatrice Zanotti.