Domani, venerdì 1° luglio, alle 10, nell’aula magna De Sandre dell’Ospedale di Borgo Roma, si terrà il convegno “La Sclerosi multipla oggi: giornata di incontro medico-paziente”. L’evento è promosso da ricercatrici e ricercatori dell’università di Verona al lavoro nel “Centro regionale ad alta specializzazione per la ricerca e la cura della sclerosi multipla. Alla giornata di studi, che sarà aperta dai saluti istituzionali del magnifico rettore, Pier Francesco Nocini, e vedrà l’intervento del ministro per la Disabilità, Erika Stefani, parteciperanno numerosi pazienti seguiti nel centro scaligero e accompagnati dai loro famigliari.
«Nel nostro centro, universitario e clinico, – spiega Massimiliano Calabrese, docente di Neurologia dell’Università di Verona e coordinatore scientifico del convegno – vengono condotti numerosi trial clinici sulle più innovative terapie oggi disponibili riguardati la Sclerosi multipla, e viene svolta un’intensa attività di ricerca per identificare i fattori in grado di aiutare il medico nella personalizzazione della terapia in base alla gravità della malattia. Diversi di questi studi hanno portato, negli ultimi anni, alla pubblicazione di numerosi lavori sulle più prestigiose riviste scientifiche internazionali e alla vincita di numerosi riconoscimenti».
La Sclerosi multipla è una malattia cronica infiammatoria e di verosimile natura autoimmune. Colpisce giovani adulti, con un picco tra i 20 e i 35 anni, e un rischio circa tre volte superiore nelle donne. In Italia, l’incidenza di questa malattia è ancora molto alta e, secondo i dati forniti dal “Barometro della sclerosi multipla e delle patologie correlate 2022”, le persone affette da Sclerosi multipla e patologie correlate sono oltre 133mila.
In Veneto l’incidenza è di un caso su 1000, dato in costante crescita negli ultimi 30 anni. Di questi, oltre 2500 sono i pazienti che vengono accolti a Verona e seguiti nel Centro sclerosi multipla del dipartimento di Neuroscienze, biomedicina e movimento dell’ateneo scaligero e nell’Azienda ospedaliera universitaria integrata. La città rappresenta, quindi, un polo di riferimento regionale e nazionale per la presa in carico dei pazienti, grazie anche alla qualità dell’attività di ricerca di base e clinica sulla patologia.