La Guardia di Finanza di Verona, nell’ambito dei controlli svolti ai passeggeri in transito dall’aeroporto “Valerio Catullo ha arrestato venerdì 7 giugno quattro trafficanti internazionali di stupefacenti. Si tratta di tre uomini e una donna di origine nigeriana, di età compresa tra i ventinove e i ventidue anni, fermati all’arrivo a Verona, con voli provenienti da Francoforte e Monaco di Baviera, con nell’intestino ben 350 ovuli di eroina ((oltre 2.800 grammi) e di cocaina (circa 1.200 grammi).
Gli agenti della Finanza sono stati insospettiti dal loro fare guardingo e dalla fretta con cui i quattro passeggeri cercavano di guadagnare l’uscita. Fermati per un controllo, i giovani ragazzi hanno da subito mostrato segni di nervosismo e insofferenza, affermando di essere dimoranti in Italia in quanto cittadini rifugiati. Il timore che gli stessi avessero potuto ingerire ovuli di sostanze stupefacenti è stato rafforzato dall’iniziale ritrosia a rapportarsi con i finanzieri e dai continui tentativi di sottrarsi alle domande sulla ragione del viaggio e sulla tratta percorsa.
Le Fiamme Gialle del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria e del Gruppo di Villafranca di Verona hanno proceduto, pertanto, a informare l’Autorità Giudiziaria e a procedere con gli ulteriori approfondimenti medici del caso. Le radiografie a cui le stesse persone sono state sottoposte presso l’ospedale policlinico “Giambattista Rossi” di Borgo Roma hanno, in effetti, confermato i sospetto, dal momento che nel loro addome è stata riscontrata la presenza di numerosissimi ovuli.
I quattro – nel frattempo ricoverati precauzionalmente nei reparti di rianimazione degli ospedali di Verona, Villafranca, Peschiera e Negrar – sono stati tratti in arresto con l’accusa di traffico internazionale di sostanze stupefacenti e successivamente associati alla casa circondariale di Verona, dove resteranno a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.
Si stima che la droga, risultata essere di ottima fattura, laddove fosse arrivata sul mercato del consumo avrebbe potuto fruttare non meno di 250.000 euro. I quattro rischiano, ora, una condanna la cui pena massima può raggiungere anche i vent’anni di carcere e una multa di 260 mila euro.