Due lettere inviate in queste ore al presidente della Regione, Luca Zaia, ed al sindaco di Verona, Federico Sboarina. E domani una lezione-protesta davanti al liceo Messedaglia. Così gli studenti veronesi tornano a manifestare simbolicamente la necessità di un tempestivo confronto per la pianificazione del rientro a scuola in presenza e in sicurezza.
Le scuole sono chiuse da ormai quasi dieci mesi: tra proteste, manifestazioni online e flash-mob gli studenti veronesi continuano a chiedere progettualità, collaborazione, trasparenza e una riapertura strutturata ad hoc per il rientro in sicurezza. l’Istat dice che il 23% dei 300 mila alunni italiani ha perso il diritto allo studio e non ha potuto partecipare alla didattica a distanza obbligatoria dal nove aprile all’otto giugno e afferma che con la Didattica a distanza sono stati pregiudicati 70 mila studenti disabili.
Per questo domani, venerdì 11 dicembre, in collaborazione i movimenti “Ridateci La Scuola” e ”Priorità alla scuola”, gli studenti torneranno a manifestare simbolicamente la necessità di un tempestivo confronto per la pianificazione del rientro a scuola in presenza e in sicurezza.
«Seguiamo la didattica online davanti alle scuole per ricordare che gli studenti continuano ad esistere nonostante l’interruzione delle lezioni in presenza. Vogliamo soprattutto cogliere questa occasione per chiedere alla Regione e alle istituzioni territoriali di darci ascolto per una volta – spiega Camilla Velotta, coordinatrice della Rete degli Studenti Medi di Verona -. Abbiamo scritto una lettera al presidente Zaia e all’assessore Donazzan: manca uno sguardo d’insieme e un piano organico su quello che dovrebbe essere il rientro a scuola. Sono ormai passati più di 10 mesi dal primo lockdown e pretendiamo avere un confronto aperto e costruttivo in vista di un’imminente e tanto discusso ritorno a scuola».
Venerdì le gigantografie della lettera che gli studenti della Rete hanno indirizzato all’assessora all’istruzione Elena Donazzan e alla Regione verrà esposta davanti al Liceo Messedaglia, dove gruppi di studenti, distanziati e con mascherine seguiranno in maniera simbolica le lezioni da Pc e tablet davanti alle loro scuole chiuse.
«Siamo consapevoli dell’ondata di diffusione del virus in atto e proprio per questo ci aspettiamo il massimo impegno delle nostre istituzioni affinché potenzino trasporti e medicina territoriale, affinché il 7 gennaio non diventi un miraggio. Ma non abbiamo trasparenza delle iniziative che vengono assunte, non essendoci rappresentanza effettiva di genitori e studenti a tavoli istituzionali in questa fase – continua Rachele Peter di Ridateci la scuola -. Per questo oggi, dopo l’annuncio su Facebook del presidente Zaia del potenziamento dei trasporti regionali, abbiamo chiesto la riapertura del tavolo tecnico provinciale alla presenza dei responsabili di trasporti, Comune di Verona e Provincia, dirigenti scolastici, studenti e genitori per capire nella pratica come il potenziamento dei trasporti si realizzerà nel Veronese».