Nuova decisione favorevole dell’Arbitro bancario finanziario nei confronti di un consumatore, assistito dall’avvocato Maura Calzolari di Adiconsum Verona, che si era visto sottrarre indebitamente dal proprio conto corrente ben 4.500 euro.
Tutto inizia qualche mese fa, quando il consumatore riceve sul proprio cellulare un sms, apparentemente riconducibile al proprio istituto di credito, con cui veniva avvisato che era stata tentata una truffa sul proprio conto corrente. Preoccupato del tenore del messaggio, il consumatore si collegava al sito dell’intermediario, cliccando sull’apposito link chiedendo di essere ricontattato. Poco dopo il consumatore riceveva effettivamente una chiamata da un sedicente operatore del proprio istituto di credito, che invitava il consumatore a collegarsi tramite cellulare al proprio conto corrente e ad inserire, senza comunicarlo all’operatore, i proprio codici di accesso, al fine di monitorare il conto e bloccare l’operatività sullo stesso.
Rassicurato dal fatto che non sarebbe stato necessario comunicare i propri codici di accesso al sedicente operatore, il consumatore eseguiva, tramite il proprio cellulare, quello che l’operatore andava a richiedere. Terminate le operazioni richieste, il sedicente operatore comunicava di aver messo in sicurezza il cellulare del consumatore e che lo stesso si sarebbe automaticamente spento e riacceso, ma che non si sarebbe dovuto accedere all’applicazione dell’istituto di credito sino al giorno successivo, per non vanificare quanto fatto.
Una volta riavviatosi il telefono il consumatore si accorgeva che lo stesso era stato riassettato ed erano sparite le tracce dell’sms e della telefonata ricevuta: maturava il sospetto di essere stato derubato, sospetto che veniva, infatti, confermato.
«Posto che – dichiara l’avvocato Maura Calzolari – l’intermediario non ha fornito prova che le operazioni disconosciute siano state effettivamente ed in concreto autenticate con un sistema a due fattori, come previsto dalla vigente normativa, la richiesta del consumatore è stata accolta, con obbligo di restituzione della somma sottratta». Questo grazie all’Arbitro bancario finanziario
sistema alternativo alla giustizia civile per la risoluzione delle controversie che possono sorgere tra i clienti e le banche e gli altri intermediari in materia di operazioni e servizi bancari e finanziari.
«Adiconsum Verona – ricorda il presidente Davide Cecchinato (nella foto) -, invita i cittadini a mantenere alto il livello di attenzione quando si ricevono telefonate o messaggi che riferiscono una tentata truffa rispetto al proprio conto corrente. In tali casi, coloro che subiscono il furto devono reclamare prontamente, anche con l’aiuto di Adiconsum».