
Un partito più inclusivo, maggiore collaborazione con i circoli e presenza sul territorio: questi gli obiettivi del documento politico promosso dai circoli del Pd che chiede un congresso straordinario provinciale.
«All’indomani della sconfitta alle elezioni regionali e delle dimissioni segretario regionale Roger De Menech è necessario procedere anche a Verona, seguendo l’esempio di altre province, a un congresso straordinario in concomitanza con l’elezione del nuovo segretario regionale», scrivono in una petizione lanciata in queste ore e nata nella discussione avuta in un incontro preliminare che ha visto la partecipazione di una cinquantina di persone in rappresentanza di numerosi circoli lo scorso 3 ottobre. A seguito di quest’incontro si è costituito in gruppo di promotori che sta seguendo dal punto di vista organizzativo la diffusione del documento ai circoli veronesi del Pd per l’approvazione.
I promotori rappresentano trasversalmente tutte le componenti del partito e il territorio sia delle città che della provincia: Federico Righetti (Quarto Circolo VR), Fabio Lonardi (Settimo Circolo VR), Luca Battisti (Ottavo Circolo VR) Gaetano Greco (Caprino), Federica Foglia (Valeggio), Alessia Rossignoli (Cerea), Chiara Tessarolo (Bovolone), Lucia Venturi (Povegliano), Massimo Lanza (Colognola ai Colli), Stefano Corazzina (Villafranca).
Nel documento viene anche chiesto un diverso rapporto con il territorio e con i circoli che deve tornare ad essere stretto, collaborativo e di sostegno: ogni cambiamento organizzativo non potrà prescindere dal pensiero, dalle idee, dall’azione di tanti volontari.
«La fase del congresso precedente, con scelte unitarie, è chiaramente superata – scrivono ancora nella petizione -. Alessio Albertini, attuale segretario provinciale, dovrebbe seguire l’esempio del segretario regionale e di altri suoi colleghi, e condurre il partito ad un nuovo congresso, dove sia il confronto politico a guidare le scelte del partito. Nulla impedisce anche al segretario provinciale di ripresentarsi, così da assumere maggiore autorevolezza a seguito di una rielezione».