La strage delle morti sul lavoro non si ferma: alle 26 del 2022 (Verona maglia nera in Veneto) oggi si aggiunge quella di un autotrasportatore caduto nella propria cisterna. Un dramma che ha subito fatto scattare la reazione dei sindacati.
«Nulla in questi casi è casuale: disattenzione, mancato rispetto delle regole di prevenzione, superficialità, dover consegnare presto ed a ogni costo, Oggi, forse un’esalazione di gas che ha investito il povero autista facendolo inghiottire dal proprio mezzo? Serve un cambio di passo – dicono la segretaria generale della Cgil di Verona, Francesca Tornieri, il segretario generale della Cisl di Verona, Giampaolo Veghini, e il Coordinatore Territoriale della Uil di Verona, Igor Bonatesta -. Sicuramente servono più ispettori, oggi pochi, che con scarsi mezzi e tanto senso del dovere adempiono all’attività di vigilanza. Ma manca soprattutto una cultura della sicurezza».
«Fino a quando non lavoreremo insieme, al fianco anche dei lavoratori autonomi individuali che molto spesso non hanno la formazione adeguata, non conoscono le basi per lavorare in salute e sicurezza, non faremo passi avanti – concludono i sindacati -. Non è pensabile che gli ambienti di lavoro cambino mettendo in campo un esercito di vigilanti. Proprio per questo Cgil, Cisl e Uildi Verona hanno convocato un’assemblea dei Rappresentanti dei Lavoratori alla Sicurezza per il 6 marzo. Per condividere con enti ed istituzioni un nuovo patto territoriale che ci veda protagonisti nel pianificare insieme formazione, interventi nelle scuole, potenziamento degli organismi paritetici e bilaterali che producano nelle imprese una piena ed efficace cultura partecipata della sicurezza».