«L’inchiesta della Direzione Distrettuale Antimafia di Venezia che ha smascherato la truffa operata dalla ‘ndrangheta ai danni di Fondazione Arena di Verona, conferma che nel territorio veronese le infiltrazioni mafiose sono oramai una preoccupante realtà che non deve essere in alcun modo sottovalutata».
Lo denunciano oggi le segreterie confederali di Cgil, Cisl e Uil e le Rappresentanze sindacali di Fondazione Arena di Verona, dopo l’indagine che l’altro giorno ha portato ad arresti e sequestri per 9 milioni di euro.
«La notizia di su una probabile truffa consumata all’interno del Festival Areniano, è di una gravità inaudita e rappresenta uno sfregio a tutti i cittadini veronesi e in particolar modo a tutti i dipendenti di Fondazione Arena di Verona che negli ultimi anni sono state costrette a sopportare enormi sacrifici per rimettere in ordine i bilanci e sanare le perdite degli anni precedenti – dicono i sindacati -. Il solo pensiero che nello stesso periodo alcuni loschi personaggi incassavano in maniera indebita ingenti somme di denaro rende assolutamente indispensabile fare chiarezza su tutta questa vicenda per trovare e condannare i colpevoli e recuperare il maltolto».
«Sarà altrettanto importante che la Fondazione faccia chiarezza sui sistemi di trasparenza e controllo, soprattutto negli appalti, perché limitarsi a focalizzare l’attenzione alle sole colpe individuali, che vanno comunque ricercate, perseguite e condannate, può impedire di verificare dinamiche e condizioni organizzative che consentono queste indegne operazioni», concludono le segreterie territoriali confederali e di categoria di Cgil, Cisl, Uil e Fials, esprimendo piena fiducia nei confronti della magistratura ed annunciando che se le accuse saranno confermate non esiteranno a costituirsi parte civile nei procedimenti a carico degli indagati.