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26 Settembre 2023
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Verona, in Università convegno sul ruolo dell’intelligence nel contrasto alle mafie

La ricerca, la raccolta, la custodia, la classificazione e la diffusione di informazioni sono state le mansioni principali dei servizi di Intelligence sin dalla nascita dello Stato moderno. Nella società di oggi, caratterizzata dal contesto tecnologico, dai big data e dall’intelligenza artificiale, queste funzioni sono diventate fattori indispensabili per tutelare la cittadinanza e le istituzioni e per garantirne la sicurezza.

Per questo l’Università di Verona promuove l’evento “Intelligence: fra storia, diritto, comunicazione e tecnologia”, inserito fra le iniziative per la celebrazione dei 40 anni dell’Ateneo, che si terrà a Palazzo Giuliari giovedì 9 marzo dalle 10 alle 13. Relatrici e relatori della giornata saranno autorevoli esperti del settore in Italia e all’estero che apriranno una riflessione sul ruolo dell’Intelligence nell’età moderna, attraversando la storia, il diritto, la comunicazione e la tecnologia.

L’incontro si aprirà con i saluti istituzionali del Magnifico Rettore dell’Università di Verona, Pier Francesco Nocini, del Magnifico Rettore dell’Università di Trento, Flavio Deflorian, del Direttore del Dipartimento di Scienze giuridiche, Stefano Troiano, e del coordinatore del Corso di dottorato in Scienze giuridiche, europee e internazionali, Giovanni Rossi. Presenti il prefetto di Verona, Donato Giovanni Cafagna, il questore Ivana Petricca e il rappresentante dell’Osservatorio per il contrasto alla criminalità organizzata e mafiosa e la promozione della trasparenza della Regione Veneto, Pierluigi Granata.

In Veneto, le attività d’Intelligence possono rivelarsi particolarmente utili, soprattutto nell’ambito del contrasto e della prevenzione di gravi forme di criminalità anche organizzata e di stampo mafioso. Dal rapporto annuale del Dis, Dipartimento delle informazioni per la sicurezza, emerge che il 9% delle informative inviate alle autorità istituzionali e alle forze di polizia dall’Aisi e il 2% di quelle dell’Aise, Agenzia informazioni e sicurezza esterna, riguardano proprio la criminalità organizzata.

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