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22 Marzo 2023
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Verona, indagato il carabiniere che ha cercato di adescare una 13enne

Un carabiniere di 37 anni di stanza nel Veronese ha cercato di adescare, con pesantissimi riferimenti pornografici, una ragazzina di 13 anni chattando con lei su Instagram, invitandola anche a scappare di casa. Ma quando si è presentato all’appuntamento che pensava di aver fissato con quella bambina, al porto di Peschiera del Garda, si è trovato davanti la zia della piccola e l’inviata de “Le Iene”, Veronica Ruggeri.

Da ieri quel carabiniere, appartenente alla stazione di Castel d’Azzano e residente a Valeggio sul Mincio, è stato sospeso cautelativamente dal servizio e su di lui è stata aperto un’inchiesta della Procura della Repubblica di Verona che ha già acquisito il filmato de Le Iene, i tabulati del cellulare della ragazzina e quelli dell’uomo. L’accusa per la quale è indagato, pesantissima, sarebbe di adescamento di minorenne. Ma non solo, c’è anche la divulgazione di materiale pedopornografico considerati i filmati e le immagini che quel carabiniere avrebbe inviato alla chat della 13enne. Con una domanda su tutte a cui l’indagine dovrà rispondere; quella bambina è la prima che il carabiniere ha cercato di adescare?

Una storia assurda, con quest’uomo, separato con una figlia di 7 anni, che ha anche utilizzato la foto di un ragazzino di 15 anni morto tre anni fa per una grave malattia da pneumococco per adescare quella bambina. E che nella chat usa messaggi sessuali pesantissimi, invia video porno ed arriva a scrivere: «Se scappi di casa ti ospita un mio amico adulto in cambio di un rapporto sessuale senza preservativo». E l’adulto, chiaramente, era lui. Tutto filmato e mandato in onda da Le Iene nel programma di Italia 1 dell’altra sera, con quel carabiniere che cerca subito di giustificarsi con la zia della piccola: «Ho visto una ragazzina in difficoltà e volevo aiutarla». Poi però ammette: «Forse ho un problema, lunedì vado da qualcuno che può aiutarmi».

Una vicenda terribile che inizia alcuni mesi fa durante il lockdown quando Anna (il nome di fantasia dato dall’inviata de Le Iene alla bambina) inizia una chat con quello che crede un suo coetaneo, e che si identifica come Matteo, di 15 anni. Anna ha anche una storia particolare, visto che ha perso la mamma da poco. «Ma ha una bella famiglia alle spalle, con il suo papà e Natasha, una cara amica di famiglia che per lei è come una zia», racconta nel servizio Veronica Ruggeri, che intervista Natasha che le racconta: «Nell’ultimo periodo il papà ha visto che la bambina era molto nervosa e una notte le ha preso il telefono e ha visto questa chat, ed è impazzito».

Il padre scopre che la figlia di 13 anni sta chattando con un utente che le fa domande molto spinte e parla spesso di sesso. Natasha decide di andare fino in fondo e si sostituisce alla bambina ed inizia lei a chattare con quel profilo su Instagram. La donna, insospettita da quei messaggi, che non sembrano provenire da un ragazzino di 15 anni, sempre fingendosi la nipote, chiede un incontro, e la risposta è agghiacciante: «Lui mi ha detto che avrebbe potuto ospitarmi un suo amico adulto perché sua mamma non voleva. E mi ha detto che avrebbe potuto ospitarmi in cambio di un rapporto sessuale», racconta Natasha alle Iene mostrando anche la chat.

A quel punto Veronica Ruggeri cerca di capire chi sia realmente questo Mattia e scopre che il ragazzo nella foto è morto qualche anno fa per un’infezione. Intanto, Natasha decide di chiedere alla persona con cui sta chattando che lavoro fa quest’uomo adulto che dovrebbe ospitarla: «Mi ha detto che faceva il carabiniere», racconta. Ed è proprio il carabiniere che si presenta al porto di Peschiera del Garda, convinto di incontrarsi con quella bambina. Stretto riserbo dal Comando provinciale di Verona dell’Arma sulla sua identità ed il comandante ieri non ha voluto rilasciare commenti sul caso. È emerso che subito, già martedì sera quando è andato in onda il servizio, il carabiniere sarebbe stato identificato e messo nelle condizioni di non poter operare. In pratica sospeso dal servizio in attesa dei riscontri della Procura della Repubblica.

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