«Neanche la rimozione degli aeroporti veneti dall’elenco degli scali giudicati in territori a rischio Covid-19 da parte dell’ente europeo del trafico aereo, (Easa), è bastato per riaprire, a pieno regime, il Catullo di Verona». Lo denuncia oggi il deputato veronese della Lega, Paolo Paternoster, accusando: «Questo blocco a oltranza sta avendo impatti negativi sul turismo, non solo veronese, sull’economia territoriale, sul sistema dei distretti, rischia di scatenare la fuga dei vettori e nega anche servizi ai cittadini».
«Dobbiamo supporre che il Ministero, nell’ultimo decreto, abbia dimenticato Verona, preferendo la riapertura di aeroporti decisamente minori oppure è il socio privato che non ha presentato richiesta di apertura, e intanto annuncia nuovi voli su Venezia? – dice Paternoster -. In entrambi i casi si tratterebbe di gravi omissioni che devono essere chiarite alle categorie produttive e alla comunità. Visto che da parte di chi di dovere non pare esserci il giusto interessamento, ci stiamo attivando affinché si arrivi quanto prima alla riapertura a pieno regime del Catullo».