«Dopo settimane di chiusura totale, chiediamo formalmente a Save, socio di riferimento dell’aeroporto Catullo di Verona-Villafranca e di quello di Montichiari, le ragioni di questo prolungato lock down. Perché non si riapre lo scalo?».
Lo chiede la Lega Nord attraverso gli onorevoli Paolo Paternoster e Roberto Turri, che questa mattina sono intervenuti con un comunicato a seguito delle comunicazioni date ieri dal sindaco di Verona, Federico Sboarina, e dallo stesso presidente del Catullo, Paolo Arena, che, a seguito del Decreto del Ministro dei Trasporto che proprio ieri ha riaperto 13 aeroporti, senza che però nell’elenco vi fosse quello di Verona. Una decisione del Ministero che sindaco e presidente non hanno contestato affermando: «Aprire senza voli è buttare soldi».
Una posizione che però non soddisfa la Lega, con Paternoster e Turri che oggi pongono tutta una serie di domande sul futuro del Catullo: «Si vocifera di una mancata formale richiesta di immediata riapertura al Ministero competente: è vero? E se si, per quale motivo? Ma a questo punto, abbiamo, la necessità di ulteriori chiarimenti. Si vocifera di una volontà di spostare i business passeggeri e commerciale da Verona a Venezia: sono solo illazioni prive di fondamento? I tanto proclamati investimenti per lo sviluppo del nostro aeroporto sono bloccati da anni: corrisponde a verità? Verona ridimensionata ad aeroporto satellite di Venezia: sono solo dietrologie? Il nostro aeroporto è hub strategico per il settore turistico e di business per l’intera macroarea del Garda e ora che finalmente l’emergenza Coronavirus sta rallentando, non vorremmo che Verona fosse travolta da una seconda emergenza, diversa ma economicamente devastante, e cioè quella della chiusura del nostro storico scalo».
«Se chiude il Catullo, chiude Verona – concludono Paternoster e Turri -. Un aeroporto che storicamente ha sempre avuto capacità di milioni di passeggeri annui e lo scalo merci di Montichiari che potrebbe finalmente diventare polo mondiale della logistica aeroportuale per tutto il sud Europa meritano una attenzione ben diversa da quella che i soci Veneziani stanno riservando da troppo tempo. Ci sembra che la misura sia colma e che sia ora di un radicale cambio di marcia: Verona è pronta a prendere in mano la situazione fin da subito per fare partire un polo aeroportuale per noi strategico e, soprattutto, irrinunciabile. Attendiamo una risposta chiara, esaustiva, definitiva ma soprattutto, urgente».