Un brutto male si è portato via Stefano Bertacco a soli 57 anni. Senatore di Fratelli d’Italia e assessore ai servizi sociali del Comune di Verona, Bertacco ha ricoperto per anni ruoli di vertice nel centro destra veronese. A piangerlo è tutta la politica scaligera, a partire dagli “avversari”, come la consigliera regionale di Civica per il Veneto, Orietta Salemi, che in una nota ha detto: «Ci dividevano storia e appartenenze politiche, ma tra me e Stefano c’è sempre stato un sincero rispetto, che nelle occasioni più personali di confronto ci ha concesso libertà e schiettezza di pensiero. Abbiamo entrambi preferito evitare i riflettori per dirci le cose, consapevoli che nei nostri reciproci ruoli la telefonata risolveva la condivisone di un impegno nel comune desiderio di agire e fare il possibile e il meglio, specie nell’attenzione ai più piccoli e ai più fragili. Non mi piaceva saperlo a Roma, e glielo avevo detto. L’ho sempre pensato e lo voglio ricordare tra i banchi della giunta comunale a Verona».
Entrato a Palazzo Barbieri nel 2007, con la prima amministrazione Tosi, come assessore sociale, negli anni successivi, insieme a Sboarina, e agli attuali assessori Marco Padovani, Daniele Polato e ad Alessandro Montagna, aveva dato vita all’associazione “Battiti”, da cui poi è nata la lista civica del sindaco attuale. Bertacco era poi entrato in Fratelli d’Italia, il partito di Giorgia Meloni, nelle fila del quale è stato eletto senatore.