Un centro di accoglienza temporanea per persone in difficoltà che, a causa della pandemia da Covid 19, rischiano di non trovare, una volta dimesse dalle strutture ospedaliere, chi si prenda cura di loro nel momento della convalescenza. È quanto diventerà l’ex caserma dei Carabinieri del quartiere San Michele a Verona con il progetto presentato oggi dalla Fondazione Fevoss Santa Toscana a cui il Comune scaligero ha assegnato una porzione pari a 400 metri quadrati dell’edificio di via Sldo Fedeli, in cui da poco si è insediata anche una sezione della Croce Verde.
«Dopo il via, a fine luglio, del progetto per realizzare a Santa Lucia, in un appartamento confiscato alle mafie in piazza dei Caduti, un alloggio temporaneo per i cosiddetti debitori esecutati, persone e famiglie che hanno perso tutto dopo aver subito un’ordinanza di sfratto o il pignoramento della casa, proseguiamo a San Michele con questo progetto per l’accoglienza temporanea di persone che colpite della pandemia e oggi in convalescenza, rischiano di non trovare, al proprio domicilio, chi si prenda cura di loro – spiega il presidente della Fondazione Fevoss, Alfredo Dal Corso –. Una casa di accoglienza temporanea, dove la cura dell’altro viene sostenuta da “professionisti del farsi dono” e che abbiamo intitolato, non a caso, a Maria Madre del Dono. Le persone in difficoltà, che ci saranno segnalate dall’Ulss 9 Scaligera, troveranno nell’immobile di via Fedeli una dimensione familiare oltre che un mutuo aiuto con gli altri ospiti della casa».
Secondo il progetto realizzato da “Riscostudio Architettura”, nell’ala ovest dello stabile potranno essere ospitate fino a dieci persone in stanze singole o doppie, con bagno privato. Al piano rialzato saranno realizzati spazi comuni accessibili anche ad eventuali ospiti disabili, così come al piano mezzanino vedranno la luce, come luogo di aggregazione, un ampio soggiorno e una cucina comune. Il primo piano sarà dedicato a cinque stanze da letto, mentre altre due troveranno posto al piano rialzato.
L’importo dei lavori si aggira sui 300.000 euro, per raccogliere i quali la Fondazione Fevoss Santa Toscana si affida alla generosità di cittadini, istituzioni, aziende. E a garanzia dei donatori ha deciso di coinvolgere la Fondazione della Comunità Veronese. Sarà infatti possibile sostenere Fondazione Fevoss Santa Toscana e questo progetto tramite la Fondazione della Comunità Veronese Onlus con un bonifico intestato a: Banca Popolare di Verona – Agenzia di Veronetta, IBAN: IT 85X 05034 11711 000000006210.
«È un orgoglio toccare con mano il senso di comunità che si è creato, durante e dopo l’emergenza – ha affermato il sindaco Federico Sboarina –. Progetti come questo testimoniano non solo la grande generosità e operosità dei veronesi, ma anche l’attenzione e la sensibilità verso bisogni e necessità che prima della pandemia non c’erano. Penso alle nuove povertà causate dalla crisi, ma anche alle persone che vivono da sole e che non hanno punti di riferimento, soprattutto se in condizioni di salute precaria o se sono state colpite dal virus. Valore aggiunto dell’iniziativa è quello di contribuire a riqualificare spazi abbandonati, a vantaggio della comunità».