Nel pomeriggio di venerdì, nel corso dei consueti servizi di prevenzione e repressione dei reati in ambito ferroviario, i poliziotti del Compartimento di Polizia Ferroviaria, in servizio al Settore Operativo di Verona Porta Nuova hanno arrestato Jennifer Aifuwa, cittadina nigeriana 29enne, in regola con le norme di soggiorno in Italia, con l’accusa di “detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente”. La donna aveva con sé 1.200 grammi lordi di cocaina.
L’arresto è il frutto del costante controllo svolto sui passeggeri in transito nello scalo di Verona ed in particolare di quelli provenienti o diretti nel nord Europa; già in passato si è avuta la conferma che la tratta ferroviaria Verona – Monaco e viceversa, viene indicata come una di quelle maggiormente utilizzate dai corrieri della droga, che immettono in Italia, anche da oltre confine, considerevoli quantitativi di stupefacente, utilizzando spesso, per il trasporto, le donne, ritenendole di minore sospetto. Negli anni addietro, infatti, sempre la Polizia Ferroviaria di Verona Porta Nuova ha operato altri arresti di donne nigeriane che trasportavano considerevoli quantitativi di sostanze stupefacenti.
Venerdì 11 novembre, all’arrivo del treno EC 87 proveniente da Monaco di Baviera alle 16,58, tra i vari passeggeri dal convoglio sono scese due donne africane con una bambina di circa tre anni che, notata la presenza di alcuni agenti che già stavano chiedendo documenti ad altri passeggeri, hanno cercato di defilarsi, allontanandosi verso il lato opposto; il loro comportamento non è sfuggito ai poliziotti che hanno deciso di chiedere loro i documenti ed avere notizie sia sulla loro provenienza che sulla loro destinazione.
Le due donne, una Ghanese ed una Nigeriana hanno tentato di dimostrare di non viaggiare insieme e di trovarsi casualmente in compagnia in quanto si erano conosciute lungo il viaggio, ma da subito le loro affermazioni sono apparse poco convincenti. Le due sono state così invitate negli uffici per un controllo documentale.
Negli uffici della Polizia Ferroviaria, constatato l’eccessivo peso del giubbotto che la Nigeriana indossava, i poliziotti l’hanno controllato scoprendo che nel collo del giaccone vi erano 84 involucri di forma ovoidale, formati da pellicola trasparente che le successive analisi hanno confermato trattarsi di complessivi 1.113,99 grammi lordi di cocaina.
A quel punto gli agenti, visti gli eccessivi segni di nervosismo mostrati dalla donna, sono stati indotti a richiedere l’esame radiologico, per verificare che l’arrestata non avesse, come sovente accade, anche ingerito altri involucri per un più sicuro trasporto. L’accertamento ha dato esito positivo, in quanto è emerso che la donna aveva all’interno dell’intestino almeno 6 corpi estranei, compatibili per forma e dimensioni agli altri involucri già sequestrati. Per tale motivo è stata trattenuta presso l’ospedale di “Borgo Roma” in attesa dalla spontanea espulsione degli ovuli e per essere costantemente monitorata dal personale sanitario.
Successivamente, l’arrestata è stata tradotta alla casa circondariale Montorio.