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1 Ottobre 2023
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Verona, per la crisi dell’Elcograf in arrivo altri 60 prepensionamenti

La resa dei conti sembra avvicinarsi per un settore investito da trasformazioni così epocali da richiedere riconversioni rapide e radicali. Il comparto della stampa di periodici, dépliant e cataloghi da tempo risente del passaggio dei contenuti ai formati digitali e online. Così, dopo anni di cassa ordinaria, straordinaria e contratti di solidarietà, ora che la possibilità di ricorrere di nuovo ad altri ammortizzatori sociali si va esaurendo, emerge in tutta la sua gravità la crisi che sta investendo Elcograf Verona, realtà nella quale lavorano meno di 200 addetti che, al netto delle difficoltà del settore, negli ultimi anni non ha certamente brillato in quanto a strategie aziendali.

«In Elcograf da diversi anni sono in corso fuoriuscite che usufruiscono del pre-pensionamento previsto dalla legge n. 416 del 1981 per i lavoratori dell’editoria. Nei prossimi mesi altri 60 dipendenti utilizzeranno questa opzione e lasceranno il sito scaligero, che dovrebbe rimanere con circa 120 addetti. A quel punto (inizio 2024) sarà necessario prestare la massima attenzione proprio sui dipendenti che rimarranno in forza – hanno dichiarato ieri Mario Lumastro della Slc-Cgil, Emiliano Galati di Fistel-Cisl e Roberto Ferrarini di Uilcom-Uil di Verona – perché non ci saranno altri ammortizzatori sociali a cui ricorrere».

«Ci sono stati forniti dati economici che non possono non destare allarme e preoccupazione – proseguono Lumastro, Galati e Ferrarini. Se a dicembre si registrava un tasso medio di utilizzo degli impianti di circa il 47,7%, sappiamo ora che la percentuale è scesa ulteriormente in maniera significativa. Per questa ragione sarebbe opportuno che da un lato il Governo valutasse seriamente la possibilità di superare il quinquennio mobile, e dare la possibilità di accedere a ulteriori ammortizzatori sociali, dall’altro pretendere che Elcograf presenti un piano industriale realistico che metta al sicuro tutto il personale che rimarrà in forza all’azienda. In pratica chiediamo al Governo e ai gruppi parlamentari che si attivino per fornire gli strumenti di sostegno che accompagnino le aziende del comparto nei loro processi di riconversione, temi che sono stati presentati dalle nostre segreterie nazionali al sottosegretario all’Editoria».

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