Questa mattina gli studenti di Verona hanno affisso nelle loro scuole la lettera della preside di Firenze attaccata ieri, giovedì 22 febbraio, dal Ministro Valditara, affiancata da una targa che recita “questa scuola è antifascista”, in solidarietà a preside e studenti, per ricordare che le scuole sono fondate su valori diversi da quelli che hanno caratterizzato l’aggressione squadrista in Toscana.
A 6 giorni dal pestaggio a firma di Azione Studentesca, dai banchi del Governo nemmeno una parola di condanna sui fatti del Liceo Michelangiolo di Firenze. Il Ministro dell’Istruzione Valditara, invece, ha minacciato la preside di un’altra scuola fiorentina, autrice di una lettera ai suoi studenti sul valore della memoria antifascista.
«È inaccettabile che il governo non riconosca e condanni una violenza di questo tipo – dichiara Camilla Velotta, della Rete degli Studenti Medi -. Ma è ancora più grave che un Ministro dell’Istruzione provi a limitare la libertà di espressione di un dirigente scolastico. Contro il modello di Scuola di Valditara costruiamo un’ampia mobilitazione antifascista in tutte le scuole e lanciamo un appello agli studenti, alle studentesse e a tutta la comunità scolastica, per ribadire insieme che la Scuola Pubblica è antifascista».
«Nella nostra città il tema dell’antifascismo è sempre stato al centro dell’attenzione e noi in primis la percepiamo come una rivendicazione fondamentale per la nostra organizzazione – ribadisce Enrico Todesco, coordinatore della Rete degli Studenti Medi di Verona -. L’avvenimento che si è verificato a Firenze richiede una risposta pronta e reattiva da parte di tutta la comunità studentesca ed anche Verona non si è fatta attendere. Le nostre scuole devono essere i primi spazi in cui fare formazione sulla tematica dell’antifascismo e siamo noi studenti in prima persona a richiederlo».

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