Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Ugl Ferrovieri, Fast Confsal e Orsa Ferrovie hanno proclamato, per domani venerdì 9 settembre, dalle 9 alle 17, uno sciopero nazionale contro le aggressioni subite sempre più spesso da lavoratrici e lavoratori del trasporto ferroviario. L’iniziativa vedrà, in Veneto, due presidi davanti alla stazione di Venezia Mestre e di Verona Porta Nuova dalle 10 alle 11.
«Si tratta di un fenomeno in forte crescita, con un’evidente escalation nelle ultime settimane – dichiara Eda Forner, coordinamento regionale ferrovieri Filt Cgil Veneto -. Un capotreno aggredito a Venezia, due a Padova, un addetto alla biglietteria a Verona, senza contare tutte le aggressioni avvenute nei mesi scorsi e gli episodi che non vengono denunciati. Nel nostro territorio abbiamo aperto una vertenza, ancor prima che a livello nazionale. Il 29 agosto scorso abbiamo scritto al Prefetto di Venezia, con richiesta di coinvolgimento anche della Regione, senza a tutt’oggi aver ottenuto alcun tipo di risposta».
«Un’iniziativa utile al contenimento del fenomeno può essere rappresentata da attività specifiche di filtro in ingresso, eseguite a terra non solo dal personale aziendale, ma anche con ausilio delle forze dell’ordine e/o di infrastrutture fisiche dedicate (tornelli), che devono essere costruite dove non presenti, anche a causa di vincoli a volte imposti da soggetti pubblici, e attivate dove già predisposte ma mai poste in funzione – dice la sindacalista -. Non è possibile che nessun capoluogo veneto sia dotato di tali strutture, come invece accade in tutte le principali città italiane. Il problema non riguarda solo i lavoratori, ma sono a rischio anche i viaggiatori. Viaggiare sicuri è un diritto di tutti».