Il consiglio di amministrazione di Agsm ha sfiduciato questa mattina il suo presidente Michele Croce. Quattro rappresentanti su cinque avrebberovotato contro le scelte del presidente, che a quel punto si è trovato da solo, su temi pesanti come le chicchierate consulenze esterne, le spese fatte per celebrare i 120 anni di Agsm e la relazione dei revisori dei conti. Ora, la palla passa al sindaco Federico Sboarina che davanti ha due strade: o revocare la nomina a presidente di Croce, suo alleato politico alle ultime amministrative e in moghioranza in consiglio comunale con due consiglieri; oppure mandare a casa gli altri membri del Cda e rifare le nomine. Sta di fatto che su Agsm, la municipalizzata principe del Comune di Verona che si occupa di energia e gas, vera cassaforte della città e che controlla a sua volta tutta una serie di altre società pubbliche tra cui l’Amia dell’ingiene ambientale, si apre un fronte politico pesante dove potrebbe finire per scricchiolare l’attuale, variegata, amministazione Sboarina.

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