Altra tegola per l’amministrazione Sboarina a Verona. Poche ore fa si è dimesso il presidente di Agsm, la municipalizzata del gas e dell’energia, Daniele Finocchiaro. A pesare, l’impasse politico interno al centro destra che governa la città scaligera e che da mesi si è palesato in un vero scontro tra Lega e Verona Domani da una parte, e Fratelli d’Italia e civica del sindaco Federico Sboarina dall’altra proprio sul progetto di fusione di Agsm con Aim Vicenza ed A2A Milano.
Una battaglia che solo un mese fa ha visto il presidente Finocchiaro finire per ben tre volte in minoranza, ed alla fine passare la linea della Lega con una pietra tombale sul piano con A2A e l’apertura ad una va fusione a due Agsm Verona e Aim Vicenza. Una situazione che Finocchiaro, 53 anni, palermitano d’origine, presidente anche del Consiglio d’amministrazione dell’Università di Trento e del Gruppo Tecnico “Ricerca e Innovazione” di Confindustria; già presidente ed amministratore delegato di Glaxo SmithKline, non poteva continuare a sostenere. Lui manager arrivato per portare a compimento un progetto industriale (sulla poltrona l’aveva nominato il 10 aprile 2019 il sindaco Sboarina appunto su indicazione di Confindustria) per creare un polo dei multiservizi con il colosso A2A, quotato in borsa. S’è ritrovato invece invischiato nei giochi della politica veronese. Da qui le dimissioni.