Torna anche quest’anno “Cinemateneo”, la rassegna cinematografica nel prato della mensa universitaria di viale dell’Università dedicata alla comunità universitaria e ai cittadini. I tre film saranno proiettati dal 24 al 26 giugno, alle 21. Si apre con “Santiago, Italia” di Nanni Moretti del 2018 e prodotto tra Francia, Italia e Cile. La pellicola racconta, attraverso le parole dei protagonisti e i materiali dell’epoca, i mesi successivi al colpo di Stato dell’11 settembre 1973 che pose fine al governo di Salvador Allende in Cile. Il film si concentra, in particolare, sul ruolo svolto dall’Ambasciata italiana a Santiago, che diede rifugio a centinaia di oppositori del regime del generale Pinochet, consentendo poi loro di raggiungere l’Italia. A introdurre la proiezione sarà Gianluca Solla, docente di Filosofia teoretica.
Martedì 25 giugno, sempre alle 21, il documentario “Louisiana, the other side”, diretto nel 2015 da Roberto Minervini e realizzato tra Francia e Italia. In un territorio invisibile, ai margini della società, sul confine tra illegalità e anarchia, vive una comunità dolente. Veterani in disarmo, adolescenti taciturni, drogati che cercano nell’amore una via d’uscita dalla dipendenza. Introdurrà la visione Tommaso Tuppini, docente di Filosofia teoretica.
A chiudere la rassegna, mercoledì 26 giugno alle 21 sarà la proiezione di “Dentro l’inferno”, film documentario del 2016 diretto dal tedesco Werner Herzog, prodotto tra Stati Uniti d’America e Austria. Dieci anni fa, in Antartide, Herzog incontrava Clive Oppenheimer, un vulcanologo dell’università di Cambridge. I due si ritrovano per girare questo documentario sui vulcani e sul loro significato. Introdurrà Riccardo Panattoni, docente di Filosofia morale.
L’ingresso a tutte le serate è libero e gratuito. In caso di maltempo le proiezioni si terranno nell’aula T3.
«Protagonisti dell’edizione di quest’anno – spiega Alberto Scandola, curatore della rassegna e docente di Storia e critica del cinema dell’ateneo di Verona – saranno i documentari di Nanni Moretti, Roberto Minervini e Werner Herzog e la loro capacità di guardare il mondo che ci circonda nonostante tutti i filtri di cui siamo vittime nell’era della post medialità. Un cambio di rotta rispetto ai robot e alla fantascienza temi al centro dell’edizione 2018».