Si è riaperta ieri pomeriggio la trattativa tra i sindacati e la Ferroli di San Bonifacio. L’azienda ha attuato da gennaio la disdetta del contratto integrativo tagliando del 30% gli stipendi di tutti i 900 dipendenti, pari a 8000 euro all’anno per ognuno in meno. Una presa di posizione che ha portato a manifestazioni e scioperi ed alla rottura delle trattative, e con i sindacati avevano raccolto le firme tra i lavoratori per procedere alla messa in mora della società. [Si veda anche qui]
Ieri, lunedì 9 marzo, il confronto tra azienda e sindacati è ripreso, con stavolta al tavolo anche Paola Ferroli della famiglia proprietaria dell’azienda. «È stato un primo incontro lungo e laborioso ed è per noi importante che la famiglia sia presente – dice Giovanni Acco della Fiom Cgil -. Ferroli, dove. La società ha presentato ai sindacati la proposta di una “una tantum mensile” per sopperire al blocco del contratto integrativo per i prossimi tre mesi, da marzo a maggio. Su questo, come sindacati si sono riservati di rispondere ed abbiamo deciso di convocare per venerdì un’assemblea in fabbrica per informare gli operai di quanto ci è stato comunicato».
Dall’incontro sarebbe anche emerso che Ferroli sta trattando sia con le banche per rifinanziare il debito, sia con possibili investitori interessati ad entrare nel capitale della società.