«Non siamo qui per lamentarci ma per offrire spunti di crescita al nostro territorio». Si è aperto con le parole di Diana Venturato il workshop rivolto agli imprenditori e amministratori della Pianura Veronese che si è svolto venerdì 10 luglio a Bonavigo all’interno dell’azienda Samo, leader nella produzione di cabine doccia. Moderatore dell’incontro Alberto Aldegheri, past president di Apindustria.
La Samo, profondamente radicata nel territorio, ha promosso questa iniziativa in collaborazione con l’amministrazione comunale di Bonavigo e di Verona, affinché si possa dialogare tra esponenti del mondo imprenditoriale e quello dell’amministrazione pubblica. Burocrazia, infrastrutture, fuga dei cervelli e imprese start-up, questi i temi su cui si sono confrontati i rappresentanti delle varie realtà imprenditoriali del territorio, invitati all’evento.
Ermanno Gobbi, sindaco di Bonavigo e presidente dell’Unione dei Comuni dall’Adige al Fratta ha detto che «siamo qui per lavorare insieme, amiamo il nostro territorio, la nostra Bassa; vogliamo che il livello della nostra agricoltura, artigianato, industria cresca. Le difficoltà sono comuni: i problemi infrastrutturali gravano su chi fa box doccia ma anche su chi produce frutta». Secondo Stefano Granata, dirigente Samo, «la banda larga, ottimizzare il trasporto su gomma, l’erogazione dell’energia elettrica, il tema della formazione sono punti cruciali dello sviluppo».
Il problema delle infrastrutture è rimarcato da Arturo Alberti, presidente di Apindustria Verona: «I Romani fondarono un impero economico grazie alle strade; ora le comunicazioni passano anche attraverso la banda larga». Sostiene che la burocrazia, con i decreti Bassanini, ha avviato al declino l’impresa. È convinto dell’importanza per giovani di maturare esperienze anche all’estero, ma poi si dovrebbero offrire loro qui degli obiettivi e delle opportunità.
Un esempio di giovane che dopo l’esperienza all’estero ha scelto di tornare è Giordano Riello, presidente del Consiglio Regionale Giovani imprenditori e della famiglia che guida l’Aermec: «Ho la fortuna di appartenere ad una famiglia che da cinque generazioni fa impresa. Io dico che dobbiamo fare rete tra di noi, tornare all’etica dell’impresa, puntare sui giovani come volano d’Italia ed essere lungimiranti e dialogare con le istituzioni».
Fabio Venturi, neopresidente dell’Agsm e braccio destro del sindaco Flavio Tosi; ha ricordato che è attivo uno sportello riservato alle imprese e servizi per la cittadinanza. A proposito di servizi, Gobbi ha sottolineato che «l’amministrazione sta cercando di rinnovarsi e siamo determinati ad offrire servizi più efficaci: vogliamo portare la fibra ottica in tutte le sedi municipali dell’Unione e in tutte le aziende. Il Comune di Bonavigo ne usufruisce già grazie ad un accordo con l’azienda Samo e Mynet. Il costo complessivo dell’operazione è di 400 mila euro: a carico dell’Unione circa 70-80 mila che dovremmo ricavare dai nostri esangui bilanci. Ma questo permetterà al nostro territorio di rimanere in corsa».
Maurizio Dusi, presidente dell’Esa-com (che si occupa di raccolta e trasporto di rifiuti solidi urbani), con l’azienda Sive, sta affrontando un percorso di fusione per creare efficienza e risparmio. Claudio Valente, presidente della Coldiretti Verona, a proposito di infrastrutture inadeguate, ha detto che la superstrada 434 è una strada «maledetta» e ha espresso preoccupazione per il danno a tutto il comparto ortofrutticolo causato dall’embargo russo. Servono «sperimentazione e ricerca per portare avanti l’economia» ha concluso Valente. Ignazio Scapin presidente della Stalla Sociale di Bonavigo, ha ricordato l’importanza di tutto ciò che viene dalla terra. Alessio Ferrari, presidente di Verona Innovazione, azienda speciale della Camera di Commercio, ha parlato di start-up e di un progetto di accompagnamento delle aziende che dura fino a due anni.
L’importanza della formazione è stata sottolineata anche da Federico Furlani, consigliere delegato di Confindustria per la pianura Veronese e amministratore del gruppo industriale di famiglia. Formazione che si accompagna al lavoro, prevista dal corso dell’Its meccatronico, che si intende attivare a Legnago che consentirebbe ai diplomati di seguire un percorso di formazione alternativo all’università, intervallando la presenza in aula a quella in azienda.
Clara Scapin, sindaco di Legnago, ha parlato dell’importanza di formare il personale dell’amministrazione e della banda larga, ma anche per lei grandi ostacoli sono «la burocrazia che si deve subire, la legislazione in continuo mutamento e di impossibile interpretazione, e la magistratura lentissima».
Del sostegno alle imprese in difficoltà e per quelle di nuova creazione ha parlato Mario Minoja dell’associazione Itala. Elisabetta de Strobel, di Assimp Verona, ha ricordato l’importanza di coordinare le bellezze del territorio veronese. Il tutto tramite progetti di valorizzazione e innovazione perché «senza innovazione non ci sarà futuro».
Il 24 ottobre a Verona, in collaborazione con l’Università, sarà ricordato Giorgio Zanotto, esempio di innovatore molto impegnato per la sua Verona, sindaco nel 1956, che ha voluto che nel territorio del comune ci fosse l’incrocio tra l’autostrada del Brennero e la Serenissima che allora si stavano costruendo. Lo ha ricordato il sindaco Tosi che ha concluso l’incontro lodando le imprese che si tramandano di padre in figlio sollevando il problema dei «decreti Bassanini che risalgono ai primi anni Novanta, dopo Tangentopoli, che hanno attribuito un grande potere ai dirigenti pubblici che, a differenza del privato, sono illicenziabili. La soluzione è parificare il pubblico impiego al privato».
Mascia Bassani