«La decisione di Veronafiere era inevitabile, perché l’emergenza Coronavirus è esplosa in tutto il mondo e prima bisogna uscirne, poi si riparte. Tuttavia Vinitaly è importantissima per Verona. Quindi sarà fondamentale non lasciare sola la città e prima possibile occorrerà dare un segnale all’universo del vino italiano e mondiale per ricordare che la capitale vitivinicola è in riva all’Adige». Lo chiede Mirko Sella, vicepresidente di Cia agricoltori Italiani Verona, che aggiunge: «Verona non può permettersi di passare un anno sabbatico fino al 2021. È giusto fermarsi ora, ma poi, già quest’anno, bisogna lavorare seriamente per dare delle risposte che il mondo del vino attende. Va bene la promozione all’estero annunciata da Veronafiere, ma non basta: si dovrebbe pensare a un evento in autunno, anche in versione ridotta, per dare un segnale al mondo enologico italiano e consentire di organizzare la commercializzazione delle nostre etichette per Natale e per l’anno prossimo».
