È stato presentato ieri a Verona all’Accademia di Agricoltura, Scienze e Lettere il volume “Appassimento e Amarone: paradigmi delle tecniche vitivinicole delle Venezie”, a cura di Lanfranco Paronetto e del Gruppo Tecnico Masi, da parte di Raffaele Boscaini, responsabile del Gruppo Tencico Masi, e Sandra Torriani, dell’Università di Verona, dipartimento di biotecnologie. Alla stesura del libro hanno contribuito valenti studiosi dei università italiane e straniere. L’introduzione è dell’esperto franco-inglese Gerard Basset, Master of Wine e Master Sommelier, lo ha arricchito con un’ampia e autorevole introduzione.
Il libro su “Appassimento e amarone” conclude una trilogia, i cui precedenti volumi sono stati pubblicati dalla Fondazione Masi nel 2006 e nel 2011: erano dedicati rispettivamente alle uve autoctone e ai “terroir” delle Venezie. La trilogia completa costituisce una disamina inedita della storia e dello stato dell’arte del comparto vinicolo ed enologico del Nordest, costata un decennio di studi, sperimentazioni e profondo impegno.
In particolare, quest’ultimo volume testimonia il contributo fornito da Masi in oltre cinquant’anni di esperienza nell’antica tecnica dell’appassimento. «Le uve, il terroir e l’uomo – ha spiegato, Raffaele Boscaini – indicano quel triangolo della qualità cui fanno riferimento i tre libri editi della Fondazione Masi. In particolare, è da sottolineare l’aspetto che riguarda l’industriosità veneta e il contributo che la tecnologia ha fornito in questi decenni all’enologia: pensiamo alle scuole, per esempio, da quella di San Michele all’Adige a quella di Conegliano; oppure pensiamo ai macchinari (serbatoi, pompe, botti, presse) che sono apprezzati in tutto il mondo e sono frutto della capacità dei veneti, anche se magari sono in pochi a saperlo».